Crocetta, il fuoco e Sant'Alfonso de' Liguori
Caro presidente Rosario, so che sei molto inchiffarato a dirigere dal tuo palazzo assessori, ingegneri, primari, pompieri, forestali, geometri, pizzaioli, ferrovieri, piloti e marittimi, aliscafi, elicotteri, spazzini, baroni, baronetti e petrolieri. So che arranchi disperato turando col piede destro acquedotti scassati, spalando discariche stracolme a mani nude , puntellando col piede sinistro strade franate, asfaltando buche, pilotando autobotti volanti, abbanniando a Brussel le bottiglie di sarsa siciliana e, nel tempo libero, facendo e rifacendo i conti che non appattano (che le calcolatrici regionali ci hanno le pile scariche), mentre gli invidiosi ti mettono i bastoni nelle ruote e schiere di assassini danno fuoco a quest’isola. Purnondimeno, forse troverai dieci minuti per ascoltare le mie parole a vanvera che ti dedico con un sospiro profondo e sconcertato.